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Cancellare il debito delle nazioni più povere: l'appello dell'Oxfam

Africa

 

La sospensione del debito non è sufficiente: lo comunicano in una lettera oltre mille operatori sanitari già alla vigilia del G20 straordinario dei Ministri delle Finanze.

Solo la cancellazione del debito contratto dai Paesi in via di sviluppo potrebbe permettere a quelle nazioni stesse di sbloccare grandi risorse finanziarie, ora impiegate nel risanamento del debito, attualmente solo rinviato a metà 2021. 

Denaro assolutamente necessario per garantire investimenti in campo sanitario che sostengano un settore fortemente colpito dalla pandemia di covid-19 e che in molti Paesi africani non è minimamente sufficiente, a causa della endemica mancanza di strumentazione medica, operatori specializzati, strutture adatte e formazione dei medici locali; tutte condizioni indispensabili per affrontare la pandemia.

 

Africa 2

Come evidenziato dall’Oxfam (la confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale), i soldi resi disponibili consentirebbero di affrontare tre anni di stipendio per l’assunzione di: 14000 infermieri in più in Malawi, dove attualmente ce ne sono appena un quarto di quanto necessario ad affrontare celermente la pandemia; 24.500 medici in Ghana, dove ora ce ne sono appena un quinto di quelli indispensabili a supportare la popolazione nei suoi bisogni essenziali; 47.468 infermieri in più nella Repubblica Democratica del Congo, nazione che ne sta impiegando solo la metà.

Sono 73 i Paesi in via di sviluppo che devono pagare più di 33miliardi di dollari a istituzioni multilaterali e creditori privati. Se non si agisce celermente, ci sarà un evitabile default, evidente catastrofe in nazioni già economicamente fragili che non riuscirebbero mai a sopportare un tale peso senza collassare completamente.

 

 

Daniele De Palma