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Alla scoperta del Barocco

Basilica di S. Croce
Basilica di S. Croce

This article deals with city tours of Lecce and Otranto, which offer a wide range of educational opportunities. These tours aim to deepen the topics previously studied in class and also provide the opportunity to discover curiosities related to cultural and artistic heritage. 

Avete mai avuto l’occasione di scoprire dal vivo le meraviglie del Barocco?
Noi, studenti delle classi terze della SSIG del Convitto Domenico Cirillo, abbiamo avuto una grande opportunità: visitare la città di Lecce e approfondire sul campo gli argomenti studiati in classe scoprendo in modo divertente alcune curiosità che l’arte nasconde.
Ci siamo addentrati nell’afosa città perdendoci nelle strette vie tra maestosi palazzi e monumenti storici che hanno riempito i nostri occhi di meraviglia. In particolare ci ha colpito molto la Basilica di Santa Croce, uno degli esempi maggiori di Barocco salentino. Le linee curve, l’eccentricità dei bassorilievi e l’inconfondibile giallo paglierino della pietra calcarea leccese (chiamata leccisu in dialetto salentino) donano a questo stile una meravigliosa unicità che l’ha reso famoso in tutto il mondo. Le guide hanno saputo coinvolgerci soprattutto quando ci hanno invitato a trovare il bassorilievo nascosto tra gli intarsi del rosone della Basilica, raffigurante il volto dello stesso scultore.

Cappella dei Martiri di Otranto
Cappella dei Martiri di Otranto

Oltre alla parte storico artistica abbiamo avuto la possibilità di fare un’esperienza gastronomica che vorremmo ripetere: assaggiare un buonissimo pasticciotto leccese, preparato secondo la tradizionale ricetta salentina che prevede una fragrante pasta frolla e un caldo ripieno di crema e amarena.
Successivamente ci siamo diretti ad Otranto dove abbiamo visitato la Cappella dei Martiri di Otranto che custodisce al suo interno le ossa di 813 abitanti che il 14 agosto 1480 si rifiutarono di convertirsi all’Islam. Molto suggestiva è la presenza dell’originale roccia sulla quale furono decapitati i martiri. Le ossa, invece, sono esposte all’interno di cinque vetrate presenti sulle pareti.
Stupiti e affascinati siamo rientrati a Bari, piacevolmente sorpresi dalle incredibili ricchezze artistiche che il nostro territorio può offrire.

 

Sara Fusaro -  3A SSIG

Roberta Signorile -  3A SSIG
Foto di Alessandro Piccitto - 3D SSIG