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A Natale siamo tutti più buoni, ma quanto sostenibili?

Consumerism at Christmas is a growing phenomenon due to the presence of media, which promote  (fake) values such as exhibitionism. Statistics clearly indicate it as a basic issue of contemporary societies.

A Natale, si sa, siamo tutti più buoni, difatti ci salutiamo, ci abbracciamo e ci auguriamo il meglio l’un l’altro.
“It’s the most wonderful time of the year”, recita la canzone di Williams, ed è proprio durante questo periodo dell’anno che si concentra la maggior parte delle ostentazioni: tavole imbandite di tutto punto, pacchi su pacchi di regali, carrelli strabordanti, spese ingenti.
Sicuramente i social hanno contribuito molto a queste esibizioni sfrenate, alimentando il desiderio di accettazione sociale e la vanità eccessiva.
Questi sentimenti, fortemente legati all’ego, distolgono dal reale significato della festività, che oltre a simboleggiare la nascita di Gesù per i cristiani, celebra valori quale l’amore, la luce, lo stare in famiglia e il calore delle tradizioni, ed è per questo che il Natale viene festeggiato universalmente da tutti.
Inoltre, questa festa ci dovrebbe ricordare valori quali l’umiltà, l’altruismo e la gratitudine perché nulla è scontato. Noi, cittadini del primo mondo, costituiamo una minoranza privilegiata che deve assumere un atteggiamento di responsabilità nei confronti di chi vive situazioni di degrado.

E le innumerevoli ipocrisie di obbiettivi astratti o le statiche frasette da slogan non salveranno questi esseri umani. Il problema giace alla base e riguarda il consumismo inconsapevole che si acuisce durante le feste.
Per non parlare del fattore ambientale: si stima che le emissioni di CO2 salgano del 6% e che vengano utilizzate 125 mila tonnellate di plastica per incartare i nostri imballaggi.
Insomma, l’uomo privilegiato dovrebbe rivedere le sue priorità e dare un freno alle spese natalizie che, come principale causa, hanno sicuramente un condizionamento culturale intrinseco: l’idea di dover comprare a tutti i costi, per il semplice gusto di ostentare.


Eleonora Di Chio, III B - Liceo Classico