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Educare al rispetto e non al possesso

Italy records a big increase in feminicides and for this reason  the government is putting forward legislative  proposals aiming at combating violence against women. 

These include the introduction of a few hours of emotional education in schools. Families and students, whose opinions  are analysed in the article, have expressed their views on this issue. 

Sull’onda delle proteste scatenate dal femminicidio di Giulia Cecchettin, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara e la Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella hanno presentato la proposta di un’ora a settimana di “educazione alle relazioni” nelle scuole superiori, con incontri per tre mesi all’anno e un totale di 12 sessioni.

Lo scopo sarebbe quello di promuovere la consapevolezza sulle ripercussioni fisiche, e soprattutto psicologiche, dell’abuso e offrire a tutti l’opportunità di una formazione al rispetto e ai valori che spesso non vengono impartiti dalle famiglie. Il progetto propone l’intesa di quanti più settori per stimolare il senso civico degli studenti (con il coinvolgimento di attori, cantanti e influencer che limitino l’esasperarsi del divario tra giovani e insegnanti, causato da silenzi e tabù). Altri aspetti previsti sono il supporto di psicologi, avvocati e assistenti sociali e soprattutto la diffusione del numero verde antiviolenza 1522. La generazione z, che intervistata da varie testate giornalistiche si è espressa in merito all’insegnamento dell’educazione sentimentale, perora l’idea di una materia molto importante per una migliore accettazione del rifiuto, in quanto corrisponde a una più efficiente arma contro pregiudizi e problematiche come l’omicidio di genere.

L’opinione pubblica, che include una fascia d’età più alta, invece si interroga: è davvero necessario che i giovani siano direzionati lontani dalla cultura del possesso anche al di fuori del nucleo familiare oppure questa è una mobilitazione di facciata e bisognerebbe indagare sul problema più a fondo, ossia focalizzandosi sulla generazione che questi ragazzi li cresce e quindi unicamente sulla famiglia stessa?

Che sia introdotta per creare l’immagine di un Paese che si impegna concretamente o per un reale desiderio di formare i propri figli all’uguaglianza, l’educazione sentimentale costituisce un passo significativo per la costruzione di una società le cui fondamenta sono il rispetto reciproco, la condivisione e la capacità di costruire relazioni.

 

Valentina Laterza De Vanna, III BC - Liceo Classico