After participating in the Convittiadi, three boys from SSIG IA class were interviewed by their classmates. The interview became a special opportunity to share the experience.
Negli ultimi giorni del mese di aprile, in I A della SSIG, si respirava un’atmosfera particolare. Mentre noi eravamo sui banchi di scuola, tre dei nostri compagni (Suren Boloian, Fabrizio Carlà e Nicolò De Marzo) partecipavano a gare sportive nazionali.
Per chi non lo avesse capito si tratta della settimana delle Convittiadi. Al rientro abbiamo fatto loro qualche domanda per condividere l’esperienza.
Questa è stata la vostra prima partecipazione alle Convittiadi. Quali emozioni
avete provato?
Ci risponde Fabrizio
Noi eravamo i più piccoli tra i partecipanti e per questo avevo paura di sbagliare e mi sentivo in ansia che però si è trasformata in una grande carica per vincere.
Ci risponde Suren
Ho avvertito un grande senso di responsabilità perché dovevamo partecipare a delle gare in cui rappresentavamo non solo il Convitto di Bari, ma tutta la Puglia. All’inizio ho avuto una tale paura da sentirmi male, poi l’ho affrontata perché ho capito che bisognava avere calma.
Qual è il ricordo più bello di questa esperienza?
Ci risponde Suren
Per me il ricordo più bello è stato l’ultimo turno del torneo di scacchi perché sentivo l’attesa della vittoria che non sapevamo se sarebbe arrivata. Poi, abbiamo vinto la medaglia di bronzo.
Ci risponde Fabrizio
Io mi porterò due bei ricordi: la condivisione di questa esperienza con mio fratello e i cori che ci sostenevano durante le gare.
Vi aspettavate di essere selezionati per le Convittiadi?
Ci risponde Nicolò
Sinceramente non mi aspettavo di essere selezionato perché non è facile. Uno dei criteri della selezione non è solo la bravura in uno sport, ma anche la costanza negli allenamenti. Proprio perché ho superato questa selezione, sarei rimasto lì volentieri.
Per concludere, quali parole potrebbero riassumere l’esperienza delle Convittiadi?
Ci risponde Nicolò
Riassumerei l’esperienza con queste parole: orgoglio, autonomia e responsabilità.
Infatti, siamo stati più autonomi e responsabili quando al mattino, per esempio, dovevamo svegliarci presto ed essere puntuali. Tuttavia, ho sentito la mancanza della mia famiglia soprattutto a pranzo e a cena. Aggiungerei anche la parola divertimento perché non sono mancati gli schiuma party.
Ringraziamo i nostri compagni per l’impegno che hanno dimostrato.
Vittorio Bagnulo, I A - SSIG
Sabino Marrone, I A - SSIG