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Quid melius Roma?

Roma, capitale d’Italia e culla della civiltà occidentale, vanta la più alta concentrazione di beni storici e architettonici al mondo. È una

città senza tempo, "eterna", per citare Marguerite Yourcenar, la quale, nel suo celebre romanzo, Memorie di Adriano, fa pronunciare queste parole proprio al grande imperatore protagonista del libro. Dunque “Quid melius Roma?”, parafrasando il poeta latino Ovidio, per scegliere la meta del viaggio d’istruzione destinato ad ambedue le quarte del liceo classico Cirillo? La nostra visita è durata cinque giorni, dal 6 al 10 febbraio, lasso di tempo in cui abbiamo avuto il piacere di chiamare "casa" la città in cui è stata letteralmente fatta la storia, esplorandone gli angoli più pittoreschi e gettandoci a capofitto in un vero e proprio viaggio nel tempo. A cominciare dai Mercati di Traiano, proseguendo col Pantheon e passando per la Chiesa di Santa Maria della Vittoria – dove abbiamo ammirato l’eccelsa Estasi di Santa Teresa d’Avila del Bernini – la magica Caput Mundi ha saputo mozzarci il fiato con il suo fascino imperituro.

Laboratorio epigrafi

Particolarmente istruttiva è stata infine l'esperienza svolta al Museo Nazionale Romano, che ci ha permesso di metterci nei panni di epigrafisti (quasi) professionisti. Tramite il laboratorio di interpretazione e traduzione, infatti, abbiamo potuto esaminare da vicino epigrafi originali, ritrovandoci a viaggiare fra altorilievi, abbreviazioni in latino e testamenti di liberti grati ai loro patroni. Una passeggiata fra i secoli che ci ha riportato fra le vie di una Roma antica, d’altri tempi, un’avventura all’insegna della curiosità, che ha impresso a fuoco un ricordo memorabile, aere perennius (più imperituro del bronzo), nella mente di ognuno di noi.

 

Sara Paradiso - IV B Liceo Classico

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