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Il Debate tra spirito di squadra e preparazione tecnica: intervista alla prof.

The Ministry of Education issued Circular 22692 of  6th September 2022, and Ministerial Decree 207 of 2nd August 2022, in order to recognise the National Debate Championships, i.e.,  national competitions for the enhancement of excellent students for the period 2022–2025. Our school took part in the pre-selections in  Northern Puglia and ranked fourth, while it ranked seventh at the regional level. We interviewed Prof. Lezzi, who carried out the project  and trained our team.

Il Ministero dell’Istruzione con circolare 22692 del 6 settembre 2022 e D. ministeriale 207 del 2-8-2022 ha riconosciuto i Campionati Nazionali di Debate competizione nazionale per la valorizzazione delle eccellenze per il triennio 2022-2025.  La nostra scuola ha partecipato alle preselezioni per la Puglia Nord classificandosi al quarto posto, mentre si è classificata settima a livello regionale. Abbiamo intervistato la prof.ssa Lezzi che ha guidato la nostra squadra e ci spiega come funziona la competizione.

Com'è nato l'interesse per il debate?

 

In generale sono sempre alla ricerca di metodologie didattiche che coinvolgano i ragazzi in prima persona, e qualche anno fa scoprii su un sito di didattica della storia un gioco sulla Riforma protestante incentrato sul debate. Inizialmente feci in classe delle sperimentazioni un po’ goffe e rudimentali, poi scoprii l’esistenza della rete nazionale WeDebate e proposi alle mie classi di partecipare a qualche competizione amichevole. La scuola in cui insegnavo rispose positivamente all’iniziativa e decise di aderire ufficialmente alla rete. In questo modo ebbi la possibilità di seguire una formazione specifica sulla metodologia e di partecipare insieme ai ragazzi alle iniziative della rete e alle competizioni ufficiali.

 

Com'è strutturato lo svolgimento del dibattito e quali sono le fasi della gara? 

 

Esistono vari format di dibattito regolamentato, ma quello più diffuso a livello internazionale è il World School Debate (WSD). Esso prevede che due squadre, composte da tre speaker ciascuna, dibattano su una mozione (topic) che può riguardare gli argomenti più disparati (sociali, politici, culturali, scientifici), ma che deve essere incentrata su una questione controversa, sulla quale sia possibile schierarsi a favore o contro. Le due squadre sono chiamate a dibattere interpretando una delle due posizioni, e scoprono se saranno pro e contro poco prima del dibattito, tramite un sorteggio. Ogni speaker interviene per un tempo prestabilito, alternandosi con gli speaker dell’altra squadra. Durante ogni intervento vengono proposte dagli avversari delle domande (Point of Information) che puntano a mettere in difficoltà lo speaker. In ogni dibattito avremo un totale di sei interventi, al termine dei quali un membro delle due squadre sarà chiamato a interpretare l’arringa finale, durante la quale cercherà di dimostrare alla giuria quanto la posizione della propria squadra sia stata più convincente e meglio argomentata.

La giuria è composta da tre giudici esperti, che in base a criteri prestabiliti assegneranno la vittoria ai pro o ai contro.

 

Pensa che sia un'attività il cui esito positivo possa dipendere anche da una questione caratteriale? Sono necessari dei prerequisiti o degli studi particolari? 

 

I tre speaker della squadra hanno funzioni differenti: il primo introduce il topic e analizza i termini del dibattito, il secondo entra nel cuore dell’argomentazione e il terzo ha la funzione di confutare la linea argomentativa degli avversari e ricostruire la posizione della propria squadra. E’ evidente, quindi, che ognuno di noi sarà più incline caratterialmente ad interpretare uno dei tre ruoli: sicuramente il ruolo del “terzo” riesce a valorizzare i ragazzi con uno spiccato senso critico e una forte “vis polemica”, mentre chi ha un’indole più pacata e analitica sarà più portato a interpretare il ruolo del primo o del secondo speaker. Tuttavia, nonostante occorra conoscere il regolamento e avere almeno una formazione di base nella metodologia, io dico sempre che si impara a dibattere dibattendo. La cosa migliore è buttarsi e formarsi sul campo, magari entrando in squadra con i compagni che hanno già un po’ di esperienza. Ad ogni dibattito si imparerà qualcosa in più e si affineranno le proprie capacità oratorie e argomentative, scoprendo spesso lati inaspettati della propria personalità e capacità che non pensavamo di possedere.

 

Ringraziamo la prof.ssa Anna Lezzi per questa intervista che ci ha anche permesso di comprendere meglio quest'attività e le sue regole.

Abbiamo intervistato anche gli alunni che fanno parte della nostra squadra! Qui il link.

 

Intervista a cura di Febe De Fano, III B - Liceo Scientifico